A partire da ciò che siamo, per permetterci di dare una svolta
di Miriam D’Agostino (Sr Myriam)
A partire da ciò che siamo, la parola di domenica rivitalizza le nostre giornate quotidiane, sulle sponde della nostra Genesaret, per permetterci da dare una “svolta”, quella conversione a “u”, che rieduca i nostri mestieri e li porta ad essere compimento di un progetto che va la di là delle nostre stesse aspettative.
Luca ci racconta un duplice episodio in questa pericope evengelica, in cui tutto sembra essere così quotidiano, una giornata di lavoro anche andata male, con le reti vuote, un incontro inaspettato con Simone, Giacomo e Giovanni, un luogo particolare in cui svolgere il proprio insegnamento, un “porto di mare” dove le folle accorrono desiderose di ascoltare la Parola di Dio.
Calare le reti da pesca, non solo è una richiesta insolita, da ritenere banale, fatta da chi non conosce il mestiere, la pesca si fa di notte, e se di notte ti è andata male di giorno puoi solo ripiegare le reti, ma è soprattutto la provocazione sana di chi desidera che il tuo sguardo non si fermi mai al fallimento di una giornata andata male, ma corra il rischio della fede di pensare, progettare, desiderare oltre il visibile, il rassegnato, la notte.
Solo la buona notizia è in grado di accompagnarci, di farci fare quel passo in più nella fede che non pretenda nulla, che ci chiama ad essere solo noi stessi fino in fondo, e allora se sei pescatore, pescatore resti, ma la meraviglia sta tutta qui, ti potenzia, punta su di te, sui tuoi doni, sulle tue capacità e ti chiede solo di condividerle, di metterle insieme, a servizio non di una parte, ma del tutto, o meglio di tutti.
Possiamo fidarci di Lui, del suo insegnamento, della sua Parola, non perchè ce ne hanno raccontato, non perchè ci hanno detto di fare cosi, ma perché è lui il primo che si fida di noi, e sa che la nostra pesca può essere fatta anche nel momento meno opportuno del fallimento, forse anche fuori luogo o fuori tempo.
Nei casi in cui ci “scatta subito” quella pensierosa umiltà, “no, no me lo merito, io non ho fatto niente”, ricordiamoci di queste parole, “non abbiate paura” di vivere rispettando il dono, il potenziale non che avete, ma che siete, non fermatevi nella paura, ma educatevi al coraggio compiendo atti di coraggio, educatevi alla fiducia compiendo azioni di fiducia, la vita è troppo bella per perdersi dietro ad una giornata andata male.
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