Dalla rassegnazione alla sequela del Risorto

Lectio divina domenica 10 aprile 2016 III Tempo di Pasqua Gv 21,1-19

dalla rassegnazione alla sequela del risorto
dalla rassegnazione alla sequela del risorto

Dalla rassegnazione alla sequela del Risorto

di Miriam D’Agostino (Sr. Myriam)

Dalla rassegnazione alla sequela del Risorto, dalla stanchezza alla creatività, dal “basta torno indietro e mollo tutto” al “seguimi”, dall’assenza di cibo, di vita, alla condivisione di un pasto fraterno. Questi e tanti altri gli effetti della risurrezione che nel Vangelo di Domenica verranno proclamati, per arrivare a toccare le nostre giornate, la nostra settimana, il nostro lavoro, la nostra comunità, famiglia, classe, perchè è fin dentro lì che l’energia pasquale arriva, crea,disarma, spaventa, accoglie, sorregge e protegge.

Di notte, da soli, ripiegati dal fallimento della morte del maestro, il vuoto, la dispersione, il rimpianto di una mediocre vita lasciata a metà per seguire il Nazareno, la decisione di tornare indietro, di involvere la propria vita alle cipolle di ieri, piuttosto che convertirla al mistero del  domani.

Quante volte siamo invasi dalla costante ricerca e pretesa di avere tutto, troppo e sempre sotto controllo, nulla deve più sorprenderci, nulla che ci desti stupore, abbiamo forse dimenticato cos’è la meraviglia.

Eppure domenica verremo stanati nella nostra mancanza di fiducia nella vita, e nuovamente saremo sorpresi da una improbabile pesca mattutina dal lato destro, da un pasto preparato e condiviso sulla riva della nostre storie dal Risorto che è sempre lì, pronto ad accoglierci al nostro ritorno.

Dalla rassegnazione alla sequela del Risorto, è il vero cammino della vita, è la vocazione a cui siamo chiamati ogni volta che tutto ci sembra perduto, fermo, immobile, statico, notturno, un lavoro fallito, è questo non per una overdose di buon umore, e per un cinematografico happy end, ma per la certezza che quella stessa resurrezione, quella stessa vita più forte di ogni notte abita già per grazia in ciascuno di noi, e da noi vuole essere riconosciuta, accolta, fecondata, vissuta.

Buona domenica di Risurrezione a tutti!

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