E’ più comodo credere ad un fantasma che ad una persona?

Lectio divina domenica 13 agosto 2017: Mt14,22-33

E' più comodo credere ad un fantasma che ad una persona ?
E' più comodo credere ad un fantasma che ad una persona ?

 

E’ più comodo credere ad un fantasma che ad una persona?

di Miriam D’Agostino ( Sr Myriam)

Il vero problema dell’uomo non è tanto credere o meno all’esistenza di Dio, per in qualche modo tutti ci prostriamo continuamente dinanzi al dio che ci siamo scelti. La vera questione è se del Dio rivelato da Gesù, se di questo Dio quindi posso fidare.

In genere ci fidiamo di chi ci ha dimostrato di meritare la nostra fiducia, di chi in qualche modo abbiamo frequentato,  in chi negli anni non abbiamo perso di vista, in chi nel tempo non si è dimenticato del nostro compleanno, in chi in qualche misura è rimasto presente ai grandi avvenimenti della nostra storia.

Pietro, caricatura di ogni “credente”, ci mostra quanto invece nonostante tutto il tempo trascorso, i discorsi ascoltati, miracoli visti, le guarigioni, le risurrezioni, fatte da Gesù, che non basta tutto questo per credere che sia lui, e anzi scambiarlo ancora per un “fantasma”.

In questa comunità, rappresentata dalla barca, che fa acqua da tutte le parti, Gesù obbliga i suoi a salire e ad allontanarsi dalla fama e dal successo che iniziavano ad avere dopo aver appena “moltiplicato” dividendo i pani.

Gesù si mostra ai suoi come l’unico in grado di camminare sopra, ossia di avere autorevolezza,potere benefico, sul caos delle acque, un po’ come avviene nella creazione in Gen1, eppure lo credono ancora un fantasma.

E’ più comodo credere ad un fantasma, che ad una persona concreta, un fantasma non mi chiama al cambiamento, alla crescita umana personale, spirituale, morale, etica, psicologica, mi costringe a restare lì dove sono imprigionata nella propria paura.

Una persona invece implica una relazione, una fuoriuscita da sé, l’accoglienza di una diversità, una proposta nuova sulla propria storia, sul proprio oggi.

Gesù si presenta come una persona, e noi spesso ci accontentiamo di un fantasma, per paura, perché forse sotto sotto non ci fidiamo.

Quando però la vita ci mette alle strette, quando “tocchiamo il fondo”, un po’ come Pietro che sprofonda nel mare/male, allora il grido diventa autentico, e ci accorgiamo quella mano tesa verso di noi che sta lì da sempre, solo per dirci “fidati di me“. Buona domenica a tutti!

 

Link: http://www.monasterosantanna.it/e-piucomodo-credere-ad-un-fantasma-che-ad-una-persona/
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