Orientati alla relazione trinitaria viviamo la feriale presenza di una buona notizia

Lectio divina domenica 27 maggio 2018, Solennità della Trinità: Mt28,16-20

Orientati alla relazione trinitaria viviamo la feriale presenza di una buona notizia
Orientati alla relazione trinitaria viviamo la feriale presenza di una buona notizia

Orientati alla relazione trinitaria viviamo la feriale presenza di una buona notizia

di Miriam D’Agostino ( Sr Myriam )

Orientati alla relazione trinitaria viviamo la feriale presenza di una buona notizia, questa domenica celebriamo la solennità della relazione trinitaria in Dio, quell’originario stare nella dinamica reciproca del dono di sé all’altro.

Questa domenica dopo Pentecoste, celebriamo liturgicamente  la Solennità della Trinità, e siamo accompagnati dalla conclusione del  Vangelo di Matteo ad entrare in quello che comunemente diciamo essere un mistero troppo grande per essere compreso.

E’ vero probabilmente ciò che salta subito agli occhi di questi versetti, in questa domenica, è la formula trinitaria che le prime comunità cristiane usavano nel momento del battesimo, come noi ancora oggi “nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito”.

Probabilmente  su questo sentirete molto nelle omelie, o leggerete molto su altri commenti, il dettagli sul quale invece vorrei soffermarmi io è un altro, una semplice preposizione, o preposizione semplice, il “CON” detto alla fine.

Tutto il Vangelo di Matteo si compie entro due “con”, all’inizio quello del nome Emmanuele, che significa in “con noi Dio” e poi questo di domenica ” con te fino alla fine”.

Un “con” che indica una presenza dentro e fuori le nostre vite, dentro  fuori i nostri dubbi, incertezze, paure, gioie, sorrisi, strette di mano e pacche sulla spalla; un con che supera le barriere di fumo dei nostri pre-giudizi, delle nostre pre-coprensioni su noi, sugli altri, sulla storia, su Dio.

Un “con” che paradossalmente riesce a ri-orientare , a ri-donare priorità, perché improvvisamente non sei più solo, ma abitato da Altro e da altri e questo ha il sapore della vita.

Un “con” che ci ricorda che originariamente, per natura siamo relazione, cerchiamo relazioni, desideriamo relazioni, e la Trinità ne diventa modello, non inafferrabile, incomprensibile, ma sorgivo.

Lasciamo che resti qualcosa di “incomprensibile” capace di stupirci ancora, capace di farsi dire “wow che meraviglia”, perché lì riscopriamo ciò che noi forse non avevamo messo in conto, e che un “con” ci abita accanto.

Buona Domenica a Tutti!

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