Sacro e profano si incontrano e a volte si confondono

Lectio divnia domenica IV del T.O.: Mc 1,21-28

Sacro e profano si incontrano e a volte si confondono
Sacro e profano si incontrano e a volte si confondono

 

Sacro e profano si incontrano e a volte si confondono

di Miriam D’Agostino (Sr Myriam)

Sabato, sinagoga, scribi e poi Gesù, un’indemoniato, la Galilea, sacro e profano si incontrano e a volte si confondono come in questa pericope di Marco.

La sacralità del luogo, di quel luogo come poteva avere al suo interno, seduto tra i banchi, come uno di tanti che va alla preghiera, un uomo “posseduto dal male”.

Non schiuma, non sbava, non rotola, tutto completamente diverso dall’immaginario che in altre occasioni leggiamo nel Vangelo e che abbiamo riprodotto nelle nostre fantasie cinematografiche.

E’ un uomo seduto tra i banchi della sinagoga come tutti gli altri, eppure in lui sacro e profano, puro e impuro sembrano confondersi, essere altro da ciò che comunemente crediamo.

Tutto quello che gli altri ritengono sacro in quel luogo, la sinagoga, in quel giorno, il santo, in quel momento, la preghiera diventa ad un tratto la rivelazione di un male per Gesù. 

Nessuno interpella l’indemoniato, nessuno chiede guarigione per lui,  eppure si alza e si rivolge a Gesù con una domanda “Che vuoi da noi?”

Una scena apparentemente paradossale, ma che denota la qualità dell’autorevolezza con cui Gesù si pone nella storia, semplicemente il suo “stare”nella vita mette nella verità coloro che gli sono accanto.

Nessuno si sarebbe accorto dell’ “impurità” di quel “puro” che si reca alla preghiera del sabato se non fosse entrato Gesù.

Nessuno si sarebbe accorto del male presente in sala se non fosse entrato Gesù, portatore di bene; il suo semplicemente essere presente e motivo di meraviglia e di paura, di incredulità e di stupore.

Il Vangelo ha questa autorevolezza nella nostra vita, metterci nella Verità, smascherare le nostre zona d’ombra, il nostro modo di vivere il religioso cercando di mercanteggiare la salvezza, per avere invece un incontro, una relazione nuova e altra con il Risorto, che semplicemente ha scelto di stare e di non scappare.

L’augurio per questa domenica che rivolgo a me e a voi è proprio questo, imparare a stare alla Sua presenza. Buona domenica a tutti!

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