Trasfigurare il reale cambiando la forma del nostro agire

Lectio divina domenica 6 agosto 2017 , Festa della Trasfigurazione: Mt 17,1-9

Trasfigurare il reale cambiando la forma del nostro agire
Trasfigurare il reale cambiando la forma del nostro agire

 

Trasfigurare il reale cambiando la forma del nostro agire

di Miriam D’Agostino

Trasfigurare il reale cambiando la forma del nostro agire, imparare a ostare nell’al di là delle apparenze, nella nube che rivela, in una voce senza bocca, in una luce senza sole.

In questo caldo 6 agosto la liturgia ci accompagna e ci educa a sostare tra le luci e le ombre, tra il conosciuto e il svelato, tra l’ovvietà della stanchezza dopo una salita al monte, e lo stupore dell’incontro.

Matteo ci propone una nuova teofania del Sinai, una nuova manifestazione di Dio che non annulla la precedente la la completa, la ri-orineta, la concretizza nella persona di Gesù.

Non è un faro ad “occhio di bue” che illumina Gesù sul monte come fosse un grande palcoscenico, non è un led tra le mani, ma una luce interiore, una energia vitale che si lascia mostrare nella luminosità del volto, nello splendore del corpo.

Quando usiamo espressioni del tipo” che occhi luminosi”, ” che viso raggiante”, per chi  lo facciamo? per una eroina triste, musona, sempre arrabbiata? O lo diciamo di qualcuno che pur senza volerlo esprime la gioia che in quel momento lo abita?

Gesù davanti ai suoi tre apostoli più difficili, Pietro il “testardo come una pietra” e Giacomo e Giovanni che poco prima avevano chiesto i primi posti a destra e a sinistra, si trasfigura. Cambia la sua forma, mostra la bellezza di quello che sarà il corpo pneumatico ( dello Spirito) che tutti avremo dopo la Pasqua.

Gesù si mostra insieme con Mosè, rappresentate della Legge, della parola di Dio agli uomini e con Elia, il Profeta, colui che invece presenta le domande dell’uomo a Dio.

Gesù sta al centro quale unico mediatore di queste voce che necessitano di incontrarsi.

Dio e l’uomo si incontrano tra luce della bellezza, e il mistero della nube nella persona di Gesù, il “Figlio Amato”, colui che per amore, e solo per amore, come dice un vecchio film, è in grado di trasfigurare la realtà, di renderla più umana, vivibile, bella.

Che questa domenica ci educhi a riconoscere la voce del Padre per poter anche noi, nel nostro reale assumere la “forma “del Vangelo.

Buona festa a tutti!!

 

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