Trasfigurati nello splendore della piena umanità

Lectio divina 12 marzo 2017 II del tempo di Quaresima Mt 17,1-14

Trasfigurati
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Trasfigurati nello splendore della piena umanità

di Miriam D’Agostino ( Sr Myriam)

Trasfigurati nello splendore della piena umanità, in questa seconda domenica del tempo di quaresima, usciamo dal deserto per catapultarci sul Monte Tabor, per far esperienza che c’è molto di più da scoprire della nostra umanità di quanto possiamo credere e di quanto spesso ci accontentiamo.

In tutti e tre i Vangeli sinottici è raccontato questo momento della vita di Gesù, mentre in Giovanni abbiamo solo un passo in cui vengono riportate parole simili a quelle che il Padre dice del figlio, in un lungo discorso sulla Luce.

Episodio quindi fondamentale del vissuto di Gesù, del vissuto dei sui apostoli, tanto che Pietro ne parlerà in una delle sue lettere, esperienza dall’alto valore teologico e antropologico, l’umanità e la divinità non sono due contrapposti, due alterità ma due realtà complementari e in relazione nella persona di Gesù, modello dell’uomo nuovo, dell’uomo dalla quotidiana postura pasquale.

Quante volte ci ritroviamo come Pietro, testardi come un sasso, irremovibili nelle nostre convinzioni, nelle nostre prese di posizione, in quelle che crediamo verità assolute e invece risultano essere solo opinioni parziali e relative, a voler catalogare tutto secondo dei canoni stabiliti da non ci ricordiamo nemmeno chi.

Ebbene si, Pietro il “testone”, si trova d essere ancora una volta portavoce di una fragile comunità, che fa fatica a capire un Messia, un Salvatore, così diverso, così fuori dalle proprie aspettative, e vorrebbe che il tempo i fermasse lì, tra la Legge e i Profeti, capisaldi di tutta la tradizione ebraica.

Facciamo le tende, restiamo fermi, per carità che le cose non cambiassero, lasciamo tutto così com’è, Mosè ed Elia come garanzia dell’ovvietà; e invece no, quello splendore, quella trasparenza, quella bellezza, non vengono da lì, non vengono da tutto ciò che già sappiamo di noi, del mondo, degli altri, della storia e che crediamo di sapere di Dio, ma viene proprio dalla novità.

Gesù è la novità per eccellenza, è l’uomo nuovo, l’umanità che sempre si rinnova, che sempre rigenera se stessa ogni volta che sceglie di vivere la propria ferialità nella postura pasquale.

Il Vangelo di questa domenica, in questo contesto liturgico quaresimale, assume un carattere tutto particolare, è quel passo in avanti, in profondità che ciascuno può fare nella sua vita e per la sua vita, fuori dal noto, dal rassicurante conosciuto di sè, per incamminarsi dentro la bellezza del mistero che siamo, dentro lo splendore di una profondità ancora nascosta, dentro un cammino di umanizzazione che ci farà scoprire quella scintilla divina che ci abita e che illumina .

Buona domenica a tutti!

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