Il perdono è la buona notizia del Risorto

Il perdono è la buona notizia del Risorto

Di Miriam D’Agostino (Sr Myriam)

Il perdono è la buona notizia del Risorto, è questa la certezza che il Vangelo di questa domenica ci consegna nella solennità dell’Ascensione. Parola dura da comprendere, poco comune eppure abusata, che resta sterile per chi con glaciale freddezza la spiattella davanti ad un microfono dopo l’orrore di una violenza, del male.

Se i cristiani sono chiamati a fare la differenza nel mondo, nella società, nella storia, nelle relazioni, non è per una buona politica, non è per un rito in più, ma perché provano e riprovano a vivere nella quotidianità questa buona notizia del perdono, è solo lì che siamo chiamati a fare la differenza.

Conversione e perdono,  sono l’unica cosa che siamo chiamati ad annunciare a tutti i popoli, l’unica cosa di cui dovremmo parlare. L’unica buona notizia che siamo chiamati a ridonare è il perdono che supera la grandezza di ogni peccato che ci chiude alla vita e alla relazione con gli altri.

Perdono, misericordia e amore sono i tre attributi biblici dell’identità di Dio, che non finiremo mai di conoscere, perchè nella vita per avere gusto abbiamo bisogno della Sua Ricerca, ebbene tre attributi per indicare la totalità, tre per dire che di più non si può dire; l‘amore come gratuità di Dio verso tutte le creature prima del loro peccato, la parola prima che precede la creazione e la via di ciascuno, la misericordia è la scelta di amare ciò che umanamente non è amabile, è la benevolenza di Dio alla non amabilità e il perdono come la volontà di Dio di liberare chi sbaglia (cfr. Sal 136).

In questa Solennità dell’Ascensione, che ci fa da ponte dalla Pasqua alla Pentecoste, Gesù ci offre la possibilità dell’oltre, dell’oltre i nostri rancori, oltre i nostri giudizi, le nostre menzogne, i nostri compromessi, le nostre ferite, le nostre prigioni interiori, ci offre una Parola di libertà, la sola in grado di umanizzarci, di riconsegnarci a noi stessi in verità.

E allora non perdiamo tempo, il tempo delle nostre giornate a fare calcoli su come e quanto dare fiducia alla vita, alla storia, agli altri, a Dio, ma proviamo a riconoscere i tratti dell’identità di Dio lì dove proprio non ce lo aspettavamo, in quegli angoli buii dove tutto sembra essere spento. Buona domenica a tutti!!

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