Occhi nuovi per guardare il mondo, anche questa è con-versione

Lectio divina 26 marzo 2016 IV domenica di Quaresima : Gv 9,1-41

Occhi nuovi per guardare il mondo, anche questa è con-versione
Occhi nuovi per guardare il mondo, anche questa è con-versione

 

Occhi nuovi per guardare il mondo, anche questa è con-versione

di Miriam D’Agostino ( Sr Myriam)

Occhi nuovi per guardare il mondo, per ritrovarsi in verità e in profondità, molto spesso il nostro giudizio sulla storia, sulla nostra e su quella degli altri inizia da come guardiamo, da occhi abbiamo, da che punto di vista abbiamo, da quale angolatura ci siamo limitati a scegliere, facendo di ogni parzialità un assoluto di verità.

In questa domenica la Liturgia ci consegna il capitolo 9 di Giovanni, che ovviamente consiglio a tutti di leggere almeno una volta per intero, un capitolo dove vi è una forte polemica contro la cecità dell’istituzione religiosa, che per osservare le sue irrigidite leggi, smette di guardare all’uomo nella sua “umanità”.

La cecità era considerata simbolicamente punizione divina, ancora di più se è cecità dalla nascita, se sei cieco in qualche modo te lo sei meritato, qualcosa hai combinato, e se non tu i tuoi genitori, insomma qualche colpa devi scontarla, quindi per punizione ti becchi di esser cieco.

Fortunatamente Gesù smonta questa struttura, che avevano all’epoca e che ancora oggi ci portiamo dentro, di rapporto tra male/malattia, peccato,castigo: “ non ha peccato né lui, né i suoi genitori, ma è perché in lui siano manifestate le opere di Dio”.

In questo magnifico incontro tra Gesù che scappa dal tempio, perchè lo vogliono lapidare ,e gli esclusi dalla vita religiosa, perchè “maledetti”, si compie una nuova creazione, un nuovo atto creativo, dal fango e dal soffio di Gesù l’uomo torna alla sua dignità originaria.

Quello che viene compiuto non è magia, non è un miracolo così come noi lo intendiamo, una soluzione ad un problema, ma è creatività che meraviglia, è la vita che rinasce dall’incontro con qualcuno che ti accoglie, che non ti esclude, che non ha paura di contaminarsi con la tua malattia, che non si vergogna delle tue ferite, che ti sta talmente vicino da guardarti negli occhi.

Domenica ci verrà quindi proposto un nuovo passo del nostro cammino verso la Pasqua, apri gli occhi, guardati attorno, non fermarti alle tue convinzioni, alle tue sovrastrutture, ai tuoi pregiudizi che rendono la vita come un vicolo cieco, senza speranza, senza futuro, ma nell’incontro con l’altro e l’Altro lascia che si compia in te una nuova creazione.

Buona domenica a tutti!

 

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