Ogni, ciascuno, tutti, nessuno escluso
di Miriam D’Agostino (Sr Myriam)
La lista dei nomi dei potenti e dei prepotenti della storia sembra non finire mai, ognuno di noi avrebbe il suo nome da aggiungere, il suo “dominatore” da elencare, contro cui si trova a scontrarsi, qualcuno contro cui ribellarsi, un sistema, una sovrastruttura, una prassi che ci sta sterilizzando il cuore lasciandoci la paura che l’altro sia quasi sempre pronto a “fregarci”.
Luca non ci sta fornendo notizie storicamente reali, Tiberio, Pilato, Erode, Filippo, Anna e Caifa non governarono tutti contemporaneamente, ciascuno secondo le sue competenze specifiche, ma diventano un modo per far emergere un personaggio nuovo della storia della salvezza, una voce che arriva da altrove, un deserto che fa più rumore delle corti.
Dio non si fida mai dei (pre)potenti, riscrive la storia a partire dagli impotenti.
Quella che Dio propone non è un’altra storia, qualcosa che avverrà non sappiamo bene quando, non è incerta e inspiegabile, ma è la nostra stessa storia solo a partire da un Altro punto di vista, da un orizzonte un più in là, al di là delle nostre strutture organizzate, fuori dai nostri giochetti compromettenti tra politica, economia, religione; la proposta di Dio si impasta con noi a partire dal nostro deserto.
Ed è forse questo che ci spaventa e ci interroga profondamente, Dio ci aspetta lì dove non vorremmo mai andare, lì dove l’arsura è insopportabile, lì dove abbiamo paura di essere soli, nel nostro deserto interiore.
E invece, la Parola di questa domenica ci rivela che è proprio da lì che riparte la nostra storia di salvezza, che è proprio lì che scende la Parola della Vita che ci attende, che è proprio lì che profeticamente riusciamo a ridare senso, valore, semplicità e libertà ai nostri giorni.
“C’è storia della salvezza, perché uomini, sotto l’agire della parola di Dio, provocano una storia e la vivono”. Il deserto non è un luogo geografico e basta, un luogo fisico, ma è una dimensione dell’uomo, dell’umanità nel senso più profondo, più vero, più esistenziale che si possa intendere, è il luogo privilegiato della Scrittura, Dio stesso nella persona di Gesù ha fatto esperienza di deserto.
Ebbene proprio dall’aridità, dalla polvere, dall’arsura, che la Parola è capace di ricreare, di ridare inizio, di preparare,di lasciar intravvedere ciò che è alle porte, al di là dell’avvento.
Cosa ancora più sproporzionata, inaspettata ma al tempo stesso desiderata è l’annuncio che da questo deserto parte: ogni uomo vedrà la salvezza di Dio!
Ogni uomo, ma ci rendiamo bene conto di cosa voglia dire la parola “ogni”, un aggettivo indefinito di una universalità unica, davanti al quale non esiste carriera, non esistono primi posti, privilegiati, tangenti, classifiche, televoto, esclusioni di massa, persecuzioni di minoranze, sfruttamenti indebiti degli “sventurati”, un elenco che potrebbe andare avanti per ore, questa salvezza, questa Incarnazione che aspettiamo non di avere, perché è già sempre donata, ma di riconoscere nella nostra vita, è per ogni, ciascuno, tutti, nessuno escluso.
E allora, sì che sarà veramente Natale!
Ogni, ciascuno, tutti, nessuno escluso
Buona domenica a tutti!
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