
Oltre le nostre aspettative!
di Miriam D’Agostino (Sr Myriam)
Precauzioni per la lettura di questo Vangelo: liberare il più possibile la mente da i ricordi, le parole, le interpretazioni, le applicazioni semplicistiche e di “facile” lettura che di esso sono stati fatti e che fino ad oggi ci sono stati consegnati, perché corriamo il rischio di fermarci ad una morale antiquata che ci fa perdere di vista il messaggio evangelico di questa domenica.
Mentre Gesù sta insegnando lungo il cammino per Gerusalemme, viene interrotto dai farisei, che spuntano come funghi, quasi all’improvviso.
L’insegnamento di Gesù è liberante, profondamente radicato nell’Amore, fuori dalla portata della classe dirigente, è un insegnamento autorevole, denso di vita, è proprio per questo scomodo, fuori legge, fuori dai canoni della consuetudine, di quella che potremmo definire normalità.
La provocazione dei farisei inizia con una domanda banale e scontata, una domanda alla quale chiunque saprebbe dare una risposta, non era necessario disturbare un Rabbì, per qualcosa che riguardasse le donne, ritenute le più lontane da Dio solo per il fatto di non essere uomini. Nel Talmud, libro di tutte le prescrizioni ebraiche che Gesù e ogni ebreo conoscevano bene, diceva che la donna poteva essere ripudiata per qualsiasi motivo, bastava che la mattina il marito si svegliasse un po’ nervoso, scrivesse l’atto di ripudio e la donna era fregata.
Ma allora se la prassi era questa perché interrogare Gesù?
Gesù si sottrae alla provocazione che gli viene posta, e non si ferma a dare un giudizio morale, etico sull’indissolubilità del matrimonio, questa è una nostra chiave di lettura, sono nostre categorie che tentiamo di attribuire al Vangelo per trovare risposte che da soli non riusciamo ad avere.
Gesù pone la questione su un altro piano, un altro livello, pone al centro dell’attenzione la donna e il bambino, due non aventi diritto, due privi di dignità, di rispetto, di relazione con Dio, privi di tutto ciò che oggi diamo per scontato, li pone al centro e non solo li difende, ma li fa modelli del Regno.
Allora il problema non è il divorzio o meno, troppo poco per il Vangelo, la questione è non emarginare, accogliere, non disprezzare, non tagliare fuori, non fare l’elenco dei meritevoli o non, non fermarsi a ciò che è giusto o sbagliato, ma guardare oltre, in profondità.
Gesù sta ribadendo che come Dio ha creato l’uomo, così anche la donna, e come ha donato dignità, libertà, rispetto, all’uno così anche all’altra, che non vi è differenza tra i due, cosa inammissibile oggi in alcune culture, figuriamoci al tempo di Gesù.
E non solo “pari opportunità”, ma Gesù è anche l’unico Rabbì in Israele che si è lasciato seguire dalle donne e dai bambini, l’unico che al suo seguito aveva chi agli occhi del mondo valeva meno di un animale.
Buona domenica!
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