Pentecoste, vera meta del cammino pasquale di ogni uomo e donna
di Miriam D’Agostino ( Sr Myriam)
In questa domenica 21 maggio, siamo ancora all’interno del lungo ed inteso “ultimo/i” discorso di Gesù ai suoi durante l‘Ultima Cena, discorso impegnativo ma fondamentale, perché fondante ogni comunità cristiana.In questo contesto per ben 5 volte dal capitolo 14 al capitolo 16 annuncerà la venuta, la vicinanza, la prossimità, la presenza, di un nuovo “protagonista” il Paraclito, lo Spirito di Verità, Colui che non ci lascerà soli.
Giovanni prova a dare alla sua e ad ogni comunità un nuovo modo di vedere la realtà, una visione trasversale, non frontale della storia, delle relazioni, delle difficoltà, dei conflitti; una visione obliqua, un prospettiva altra, quella dello Spirito.
Giovanni non concluderà questo lungo discorso così come noi avremmo voluto, non vi è una risposta a tutte le domande che vi troviamo, ma lascia a ciascuno la sua domanda aperta, perché ciascuno e tutti entrino in questa relazione con Lui e il Padre.
Lo Spirito di Verità è ciò che resta dopo il Risorto, è il tempo della Chiesa, tempo del popolo di Dio, l’unico spirito con il quale intraprendere questo pellegrinaggio della vita.
” Chi accoglie…questi è colui che mi ama”, senza il Parassito nella nostra vita resta solo l’illusione di aver rispettato, osservato i comandamenti, per Giovanni l’Unico Comandamento realizzabile e sempre in divenire grazie alla Spirito è quello dell’Amore.
Lo Spirito della Verità è colui che ci permette di osservare e vivere la realtà nella sua tridimensionalità, è quello spessore in più che dà profondità. Dire lo Spirito della Verità non è ricerca di una sentenza sulla vita vostra e altrui, la Verità evangelica proposta da Giovanni non è una risposta definitiva, ma una domanda sempre aperta sull’uomo, sulle sue capacità, sul suo potenziale, sul suo credere, vivere, sperare, amare.
Resta solo una cosa certa e indiscutibile, “il Paracliito rimane con voi per sempre”, questa è la garanzia che non è mai detta l’ultima parola, che nessuno è moralmente etichettatile, ma che ognuno è una domanda sempre nuova nella relazione con l’altro e l’Altro, se ci crede. Buona domenica a tutti!
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