Potenzialmente peccatori, ma certamente perdonati
Di Miriam D’Agostimo ( Sr Myriam)
Potenzialmente peccatori, ma certamente perdonati, è questo quello che spesso scandalizza il nostro quieto vivere cristiano, è questo quello paradossalmente sembra al di fuori del nostro vivere la fede in Cristo.
Domenica, all’inizio di questo nuovo cammino Pasquale del tempo ordinario, feriale, quotidiano, il Battista profeta ultimo e primo, limite e confine, colui che consegna l’Antico al Nuovo, e radica il Nuovo all’Antico, ci annuncia una meravigliosa buona notizia: Ecco l’Agnello di Dio colui che toglie il peccato del mondo!
E qui dobbiamo chiarire almeno tre concetti chiave: l’agnello, il togliere e il peccato, al singolare invece che i peccati al plurale al quale siamo tanto abituati. (ovviamente considerate il poco tempo e spazio che in questo contesto abbiamo per parlarne).
L’agnello della Pasqua, quello dell’Esodo, quello che con la sua carne ha ridato vigore per la lunga notte e con il suo sangue ha concesso la vita, l’agnello del passaggio dalla schiavitù alla libertà, dall’Egitto certo e scontato, all’incertezza del cammino verso una terra promessa ma sconosciuta.
Il Battezzatore indica in Gesù questo nuovo agnello capace solo di donare forza e vigore al nostro cammino, di ricerca della Vita, per rimettere in vita ogni cammino, anche quello che sembra avere non aver speranza.
Il peccato e non la somma dei peccati e dei delitti che si consumano nell’umanita di oggi, come di ieri, non la somma dei peccati di “casa nostra”, come artefici delle male che crediamo di meritare a colpi di fulmini a ciel sereno.
Il peccato originario, quello primordiale, quello che sta alla radice, quello che radicato in noi ci consegna al nostro quotidiano limite, quello che non ci lascia accogliere tutto ciò che è vita, ma si accontenta del poco necessario.
E poi, la vera notizia, il togliere questo peccato, non stiamo parlando delle pulizie di Pasqua, di una messa in ordine primaverile, di un detergente contro le macchie, di uno scarica colpe, ma della certezza della possibilità del perdono che è l’unico motore di ogni cammino di riconciliazione.
Il perdono di quest’unico peccato di rifiuto della vita è la certezza di ogni vita, il perdono come l’oltre della Legge, come l’al di la di ogni regolamento di conti è il vero motore del cammino così ordinario della vita di ciascuno di noi.
Buona domenica e buon cammino!
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complimenti mi stupisce sempre di più leggere le sue catechesi , chiare , sintetizzate e dirette. ma li vorrei fare questa domanda . Se il Signore ci perdona nonostante i nostri peccati originali e non , dopo il perdono ci da la possibilità di purificarci dal peccato e dalla suzzura ?. grazie e buona serata Dio vi benedica.
Le mie sono semplici Lectio divina nulla di più, e per questo in merito alla sua domanda le rispondo semplicemente in base alle mie poche conoscenze ma soprattutto in base alla mia esperienza. Ogni esperienza di perdono non è un’istantena, ma l’inizio è la meta di una cammino di riconciliazione profondo con se stessi, con l’altro, con ogni altro, con il Padre e con la vita. In questo basta leggere le parabole della Misericordia del capitolo 15 del Vangelo di Luca.
Ancora buona domenica!