Il Risorto è dove meno te lo aspetti
di Miriam D’Agostino ( Sr Myriam)
Il Risorto è dove meno te lo aspetti, abita in quel luogo altro dalle rigorose aspettative delle nostre proiezioni su di Lui, il Risorto si lascia incontrare in quella Galilea che facciamo fatica a riconoscere, chiare per nome e abitare.Questa notte, in questo buio che è quasi giorno, in cui si intravede già l’inizio del giorno nuovo, come per le donne al sepolcro, verrà proclamato il Vangelo della Resurrezione secondo Marco, un testo in cui nulla è a caso, nulla fuori posto, nulla messo lì anno per narrare un fatto.
Andare al sepolcro perché è doveroso secondo la Legge ungere un cadavere, andare al sepolcro per toccare con mano la morte, per restare incollati a ciò che seppur tremendamente doloroso sembra essere l’unica certezza avere in questo momento: Gesù è solo un cadavere.
Andare al sepolcro non perché sia appuntamento con il Risorto, siamo noi che sappiamo come va a finire la storia, ma loro no, le donne vanno, perché hanno da compiere un pio e straziante rito.
Fossilizzati nell’idea che tanto è già tutto stabilito, corriamo il rischio di non aspettarci più niente di uovo nella vita, nella nostra e in quella di chi ci sta accanto, ma non nuovo perché chissà quale cosa straordinaria debba accadere, ma semplicemente perché cambia il modo di vedere quella stessa realtà.
Le donne vanno per un cadavere e invece si trovano un giovane, vestito di bianco che le sposta, le invita a compiere un dislocamento interiore, “NON è QUI! É RISORTO!”.
E adesso si che la faccenda si complica, il cadavere non è più lì, il sepolcro è aperto.
Irruento nella sua semplicità si presenta l’annuncio che ha cambiato la storia, di quelle donne, e di tutti coloro che come quelle donne si recano ai sepolcri della propria storia, in quelle trincee di morte dove niente sembra più poter dire vita e invece, nella forma che non ti aspetti qualcuno che annuncia: NON è QUI!
Non è qui il Risorto, perché non è qui il suo e il tuo posto, perché non è dalla certezza della morte che la nostra vita acquista un seno, non è qui perché l’incontro con lui avverrà da un’altra parte.
Lo cerchiamo nel sepolcro, e Lui è già in Galilea, in quella terra pagana che ci abita dentro e attorno e che fa fatica a credere, in quella terra pagana fatta di dubbi e incertezze, di perché che non trovano risposte.
L’incontro con il Risorto per Marco resta una domanda aperta, una proposta verso il domani della Galilea al quale ciascuno nella sua libertà è chiamato ad aderire o meno, per non lasciare alla morte e alla disperazione l’ultima parola sul proprio oggi.
Buona Pasqua a Tutti!!
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