Testimoni del riconoscimento che ti cambia la Vita

Lectio divina domenica 31 dicembre 2017, sacra famiglia: Lc 2

Testimoni del riconoscimento che ti cambia la Vita
Testimoni del riconoscimento che ti cambia la Vita

 

Testimoni del riconoscimento che ti cambia la Vita

di Miriam D’Agostino ( Sr Myriam)

Testimoni del riconoscimento che ti cambia la Vita, Simeone e Anna riconoscono ciò che attendevano, ciò che desideravano vedere, incontrare, toccare, abbracciare. Siamo nell’ultimo giorno dell’anno solare, è come ogni “chiusura” è tempo di bilanci, di quei + o quei – da mettere o togliere alle nostre esperienze, ai nostri vissuti, alle nostre domande.

Questa domenica, con  questo Vangelo si presenta un po’ così, come il bilancio, il compimento delle attese della Vita di due profeti: Simeone, l’uomo dell’ascolto e di Anna la piena di Grazia. Un bilancio dell’ordinario, del feriale, del quotidiano in cui continuamente si incarna la storia di questo bambino così comune, così atteso.

E’ giusto e doveroso ricordare, fra memoria dei grandi eventi di quest’anno , la nascita di un figlio, il proprio matrimonio, la laurea, il  primo fidanzato, una nuova casa, un nuovo lavoro, il primo stipendio, tutti in quest’anno abbiamo vissuto un “grande evento”. Ma è tempo anche di ricordare quel giorno in metro, quell’altro al mercato, quello sotto le coperte per la febbre, quel pranzo, quella cena, quella chiacchierata in pianerottolo, tutti quei gesti, tutte quelle parole, forse anche ripetitive che però sono la nostra vita la nostra storia, il nostro incarnarci.

Simeone e Anna erano al tempio non perché si danno un appuntamento con Giuseppe e Maria, ma perché erano lì, come tutti i giorni, era quella la loro vita “da sempre”, eppure in quel giorno qualunque arriva per loro l’incontro. Ed è qui che può cambiare la vita, saperlo riconoscere, saper riconoscere che “quello è il bambino” che oggi si presenta senza preavviso, senza acclamazioni, senza squilli di tromba.

Non stanchiamoci nell’attesa, perché è l’attesa che ci educa a riconoscere, è l’attesa che ci educa ad avere uno sguardo profondo sul mondo, è nell’attesa che la Parola si incarna e come una spada ci aiuta a discernere. Il mio augurio in questo giorno è propio questo lasciamoci educare dalla Parola nell’attesa, perché allora sapremo riconoscerlo. Buona domenica a tutti!

 

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